Secondo Istat, nel 2015 sono nati 488mila bambini, il dato più basso dall’Unità d’Italia. Mortalità mai così alta dal dopoguerra
«Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore tra due insondabili silenzi». Lo diceva Isabel Allende, che aveva una visione stupendamente romantica della vita. Ma nel mondo reale il tasso di natalità e mortalità sono uno strumento molto più legato all’economia e al benessere di una nazione. E l’Istat ha appena fornito un quadro abbastanza chiaro di cosa sta succedendo in Italia. Il 2015 è stato un anno di calo della popolazione residente, le nascite sono state al minimo storico (a partire dall’Unità d’Italia) e il tasso di mortalità da record (il più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi).
Nascite al minimo storico
Nel 2015 le nascite sono state infatti 488 mila (8 per mille residenti): 15mila in meno rispetto al 2014. Si tocca così, rileva l’Istat nel suo report sugli indicatori demografici, un nuovo record di minimo storico dopo quello toccato nel 2014 (503 mila). Il 2015 è stato il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità, arrivata a 1,35 figli per donna. Intanto è salita a 31,6 anni l’età media delle mamme.
Cala la popolazione residente
I dati Istat indicano poi che nel 2015 la popolazione residente in Italia si riduce di 139 mila unità (-2,3 per mille). Al primo gennaio 2016, la popolazione totale è di 60 milioni 656 mila residenti. Alla stessa data gli stranieri residenti sono 5 milioni 54 mila (8,3% della popolazione totale), rispetto a un anno prima si riscontra un incremento di 39 mila unità. La popolazione di cittadinanza italiana scende così a 55,6 milioni, conseguendo una perdita di 179 mila residenti.
Popolazione in età attiva
Gli ultrasessantacinquenni sono 13,4 milioni, il 22% del totale. In diminuzione risultano sia la popolazione in età attiva di 15-64 anni (39 milioni, il 64,3% del totale) sia quella fino a 14 anni di età (8,3 milioni, il 13,7%).
Tasso di mortalità
Nel 2015 i morti sono stati 653 mila, 54 mila in più dell’anno precedente (+9,1%). L’aumento di mortalità risulta concentrato nelle classi di età molto anziane (75-95 anni).